“Una nave in un porto è al sicuro, ma le navi non sono fatte per questo”
(J. Shedd)
In Bitta.Blue si raccontano Storie giocando partite.
In ogni partita c’è
– un PUNTO DI PARTENZA da cui si devono far partire le storie raccontate e lo chiamiamo bitta, come il punto da cui muove ogni nave per il suo viaggio
– un CONTESTO che è l’ambientazione della vicenda narrata: un tempo, un luogo, una cornice che chiamiamo spazio, come fosse il campo di regata in cui si svolge la gara
– alcuni SUGGERIMENTI o ELEMENTI da inserire nell’ avventura: figure, particolari, versi, suoni, cose che chiamiamo boe, come punti intorno ai quali far virare le storie
Al porto si possono vedere tutte le sfide ordinate una accanto all’altra come barche lungo le banchine.
Ognuna è presentata da un’immagine copertina con un po’ di informazioni.
– nell’angolo in alto a destra della copertina c’è il tipo di partita: In Solitaria (IS), Regata Regular (RR) o Regata Regular Veloce (RRV). In futuro nuovi tipi di partite…
– nell’angolo in basso a sinistra della copertina c’è il mezzo con cui si racconta: un testo (parole scritte), un audio (parole dette) o immagini (fotografie, disegni,…). In futuro nuovi mezzi per narrare…
– nell’angolo in basso a destra della copertina c’è lo stato delle partite: approdate quelle già passate e all’ancora o in navigazione quelle in gioco, alle quali si può partecipare.
Per fissare bitte, spazi e boe delle partite si usano parole, immagini, frasi (anche link che rimandano a qualche riferimento sulla rete).
Le storie dei giocatori scorrono parallele (in futuro saranno anche intrecciate) seguendo le rotte dei diversi narratori – navigatori che devono guidare la propria barca, osservare i riferimenti dati e cercare di tornare in porto con un buon racconto.
Chi scende al porto può
– mettere in acqua una nuova barca (anche qui dopo log in): ovvero lanciare una sfida programmando una nuova gara e stabilendone tutte le variabili (in questo secondo caso può scegliere se iscriversi anche alla partita che ha creato, prendendo parte all’avventura, o non farlo, osservando il viaggio dal molo). Chi programma una partita carica un’immagine che faccia da copertina e presenti la sfida, spingendo buoni marinai a salire a bordo della barca in partenza
Alcune partite sono agonistiche e prevedono punti o giudizi che possono essere dati dall’esterno o dai partecipanti stessi: in questi casi qualcuno vince. E’ un gioco!
L’insieme delle Regole del Gioco può sembrare davvero complicato, ma il sistema del sito dovrebbe aiutare chi prova a giocare guidando le scelte passo passo. Poi, è più facile capire quando si è a bordo rispetto a quando ci spiegano le cose dal molo…
I viaggi sono quelli per mare con le navi, non coi treni.
L’orizzonte dev’essere vuoto e deve staccare il cielo dall’acqua.
Ci dev’essere niente intorno e sopra deve pesare l’immenso, allora è viaggio.
(Erri De Luca)